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Il torneo di poker live più lungo al mondo!

Qual’è stato il torneo di poker live più lungo al mondo? quanti giorni è durato e quale giocatore è riuscito a vincerlo? vieni a scoprirlo leggendo questo articolo.

Il torneo di poker live più lungo al mondo si è svolto nel 2013 a Manila, capitale delle Filippine ed è entrato a far parte del Guinness dei primati con una durata di 48 ore, 55 minuti e 58 secondi.

A vincere è stato il poker player Damon Shulenberger, un giocatore che era alla sua prima esperienza ad un torneo da poker professionale e alla fine del torneo ha dichiarato” “Non avevo mai fatto niente di simile nella mia vita prima d’ora.

Ho cominciato a giocare alle 8 di sera, dal primo livello di gioco, e mi sono alzato dal tavolo dopo due giorni, senza nemmeno andare a dormire.

Sono un giocatore occasionale e, al contrario di molti miei amici, ho sempre preferito andare a dormire che fare una partita di poker della durata dell’intera notte. al massimo ho giocato fino alle 2 o alle 3 del mattino, ma mai oltre”.

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Come è nato il gioco del poker?

Sono tante e molto curiose le storie che riguardano la nascita del gioco del poker nel mondo. Un gruppo di studiosi, dopo recenti studi, hanno affermato che il poker sia nato negli Stati Uniti e più precisamente in Mississippi nel 1834, altri in Francia nel 1700 o in Germania dove prese il nome di Pochspiel nel 1880. Ma un fatto è certo, la sua pratica di gioco si è diffusa così rapidamente nel mondo, che ora sono tantissimi i giocatori che giocano abitualmente a poker.

La prima fonte scritta certa di un gioco simile al poker risale al 1834. La penna apparteneva allo scrittore americano, Jonathan H. Green. I battelli percorrevano le placide acque del Mississippi e a bordo si giocava a quello che Jonathan chiama “il gioco della Truffa”. Un nome non proprio promettente, ma le differenze con le specialità oggi conosciute sono lampanti. Il mazzo era composto da sole 20 carte (dal dieci all’asso) e le regole erano piuttosto semplici: quattro giocatori attorno al tavolo e cinque carte a testa distribuite. Il punto migliore portava a casa il piatto.

Non era certo uno skill game (gioco di abilità) e, pur essendo diventato uno dei giochi preferiti sui battelli del Mississippi, quel poker ante litteram si prestava perfettamente ad essere truccato dall’azione dei bari. I ricchi giocatori, inizialmente disposti a spendere i loro quattrini ai tavoli, si dimostrarono sempre più sospettosi circa la regolarità del gioco e probabilmente è proprio in virtù di questo motivo che i bari stessi cercarono di articolarne le regole creando così l’illusione della regolarità. Fu l’inizio dell’evoluzione che ci ha portati alle varianti odierne.

Anche se attualmente questa opzione è considerata una delle origini più attendibili, non è tuttavia l’unica disponibile. Lo si capisce dai tanti dubbi relativi all’origine del nome. La maggior parte dei dizionari concorda nell’individuare nel nome francese Poque l’antesignano del poker. In questo caso, pur trattandosi di un gioco completamente diverso, saremmo tornati indietro nel tempo addirittura nella Francia del 1700. Come sia stato possibile che il nome Poque sia stato legato ad un gioco dissimile dall’altra parte dell’Atlantico è intuibile ma non dimostrabile. Un’altra possibile desinenza del nome è legata alla Germania e al gioco chiamato Pochspiel nel quale, come unico punto d’incontro con il poker, si individua l’elemento del bluff.

L’ipotesi più suggestiva, lega il gioco del poker alla malavita e al mondo di bari e borseggiatori, suggerisce che il nome del gioco derivi da una storpiatura del termine “poke”, in uso tra i borseggiatori. Possibile che i bari, in presenza delle proprie vittime, abbiano iniziato ad utilizzare quel termine con l’aggiunta di una “r”. Da dove deriva a sua volta “poke”? Era una formuletta alla stregua di “abracadabra”.